Le tribù Afshari
Gli Afshari, di ceppo linguistico turcomanno, provengono dalle zone corrispondenti oggi all’attuale Azerbaigian e costretti all’esilio. Un nucleo numeroso di Afshari si è insediato in villaggi del distretto di Kerman in Iran, dedicandosi all’agricoltura, alla pastorizia e alla tessitura di tappeti, senza perdere la cultura nomade. La progressiva integrazione con la popolazione persiana locale ha condotto alla copia e alla lenta fusione di disegni e stili ed oggi non è facile distinguere i tappeti di etnia Afshari da quelli lavorati dai Persiani nativi, se non affidandosi agli occhi e all’esperienza garante.
Caratteristiche dei tappeti Afshar
I tappeti persiani Afshar, noti anche con il nome di Sirjan, hanno una struttura robusta, utilizzano il filato di cotone per l’ordito e la trama e la lana di alta qualità, prodotta dalle greggi degli Afshari, per stendere il vello. I disegni più diffusi sono quelli geometrici, tipici delle popolazioni nomadi, con frequenti richiami alla natura. Una decorazione originale dei tappeti persiani Afshar è il “morghi“, termine persiano che indica la gallina, riprodotto centinaia di volte, poi si utilizzano i motivi a medaglione, dove vengono rappresentati schemi tribali rustici che ricordano i tappeti caucasici o intrecci che richiamano le opere urbane di Kerman.
I colori più utilizzati, molto saturi e decisi, sono il blu indaco, il rosso corniola, il giallo zafferano e l’ocra. La tintura sfrutta le conoscenze tramandate nei secoli e utilizza materie prime come noce, buccia di melograno, foglie di vite e altri materiali naturali, lavorati opportunamente. La tessitura utilizza i nodi simmetrici e asimmetrici, con una densità che varia da 120.000 a 250.000 per metro quadrato. Un’altra caratteristica distintiva dei Tappeti Afshar è la proporzione delle dimensioni, in quanto più larghi del normale se non quadrati.