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Cenni sulla città di Kashan
Secondo i primi reperti archeologici rinvenuti nella zona, Kashan fa parte delle principali civiltà preistoriche. Gli scavi delle rovine, iniziati sul finire degli anni trenta del secolo scorso, sono tuttora in corso d’opera. Tra le testimonianze architettoniche di maggiore pregio, si evidenzia la casa Abbasi, residenza storica ora trasformata in museo. Un’altra famosa costruzione, progettata su volere dello Shah Abbas I, è il famoso giardino di Fin, un vastissimo complesso ricco di alberi plurisecolari, che comprende edifici realizzati per la maggior parte in marmo. Gli abbellimenti, gli intagli e le decorazioni sono arricchite da iscrizioni in scrittura Nastaliq, uno stile calligrafico islamico molto scorrevole e di grande valore estetico.
La posizione geografica strategica della città ne ha fatto sin dall’antichità un importante crocevia per il commercio, e la realizzazione e la vendita di tappeti Kashan incomincia già durante l’era Safavide. Molti archetipi per quanto riguarda il design e i motivi ricorrenti nei pattern dei tappeti sono nati proprio in questo periodo.
I tappeti Kashan
La lavorazione dei tappeti Kashan risulta piuttosto complessa, rendendo possibile la realizzazione di un’infinità di varianti, tutte diverse tra loro. L’elemento comune che ne contraddistingue la fattura è un’annodatura asimmetrica a doppia tramatura, su struttura prevalentemente in cotone. La densità dei nodi varia dai 1600 agli 8000 per mq. Talvolta, una tessitura più preziosa presenta la seta piuttosto che il cotone nei fili che compongono l’ordito. Seta che può anche sostituire la lana nel processo di annodatura. Inoltre, nel caso di esemplari di particolare pregio, mentre il fondo è realizzato con l’intessitura classica di trama e ordito, il disegno viene annodato con un procedimento a parte. La tecnica del “Suf”, per esempio, crea un effetto di rilievo che conferisce ulteriore importanza al tappeto, poiché l’elemento decorativo intessuto a parte, presenta appunto una forma in rilievo sul vello. Il disegno decorativo così concepito può essere realizzato esclusivamente in seta, oppure può presentare l’aggiunta di una trama laminata, in oro o in argento, annodata sulla seta stessa. In questo modo, il vello rivela un aspetto lucente e sfarzoso, con un effetto di grande luminosità.
Un altro esempio di materiale impiegato in un certo tipo di manifattura d’elite è l’utilizzo di lana merino, mentre dal punto di vista del pattern, la decorazione si mantiene nei canoni della tradizione.
Lo schema principale della struttura del disegno prevede un medaglione fiorito centrale, con pendenti e cantonali, secondo lo schema Gab Khorani, ossia copertina del Corano.
Mentre, per quanto riguarda i colori, il rosso ha sempre avuto un dominio rilevante, specialmente sul fondo, e veniva inizialmente ottenuto dalla cocciniglia.